Seguito a "La tragedia dei cavalli abbandonati in Irlanda"

A seguito della pubblicazione dell'articolo del 16 gennaio dal titolo “La tragedia dei cavalli abbandonati in Irlanda” scritto dalla ns. collaboratrice britannica Helen Whitelegg e da noi tradotto e pubblicato al fine di informare sulla situazione nella Repubblica di Irlanda, abbiamo ricevuto diverse e-mail che ci chiedevano il ns. punto di vista su alcune considerazioni che emergono nell'articolo.
Vogliamo quindi precisare che le opinioni presentate nell'articolo, a margine dei fatti riportati, sono rispettabilissime opinioni di alcune associazioni protezioniste locali che non rispecchiano necessariamente quelle di questa associazione. IHP concorda che l'abbandono sia una pratica non accettabile ma ritiene che lo sia anche l'eutanasia se dovuta a motivi economici del proprietario. Ci rendiamo conto che la situazione sia fuori da ogni controllo ma crediamo comunque che la soppressione di una vita possa essere effettuata solo come misura estrema per evitare inutili sofferenze quando e soltanto sia persa ogni speranza di futuro degno di essere vissuto.
Crediamo che i proprietari che hanno "utilizzato" degli esseri senzienti come base per il loro business debbano esserne responsabili anche qualora la loro attività non permetta più guadagni. Procedere all'eutanasia in questi casi, oltre a ledere il diritto alla vita di chi non ha chiesto di essere allevato, andrebbe a nostro parere a confermare una visione distorta delle nostre responsabilità verso gli altri abitanti di questo pianeta.
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